Curriculum in formato PDF
La sfida della contemporaneità
Siamo a Gallarate una realtà giovane, ma ben radicata nelle delicate questioni che investono la vita di oggi, ricca di potenzialità e contraddizioni. Da chi ci ha preceduto abbiamo imparato a non sottovalutare le rapidissime differenze che nel nostro campo di anno in anno incontriamo. Lo studio e l’aggiornamento professionale continuo sono per noi una prerogativa.
Conoscere sempre più linguaggi e padroneggiare strumenti e tecniche di intervento innovativi che possano offrire soluzioni adeguate alle richieste del presente è un punto per noi molto importante, che ereditiamo da alcuni decenni di ricerca e sacrifici nell’affascinante campo delle scienze umane e della clinica psicosomatica.
Scopri di più su chi siamo e come operiamo
Un modello integrato con 30 anni di storia
L’Istituto di Psicosomatica Integrata – Polo Varesino, nasce a Gallarate nel 2011 da un’idea di Andrea Zoccarato, psicologo e psicosomatologo interessato a valorizzare sul territorio varesino i risultati di 30 anni di ricerca scientifica di Riccardo Marco Scognamiglio e di tutta l’équipe dell’Istituto di Psicosomatica Integrata.
Nel 2014 si sviluppa ulteriormente con una nuova sede nel centro della città radicandosi sul territorio attraverso collaborazioni con enti pubblici e privati. Si implementa la divulgazione scientifica con conferenze e corsi di formazione e l’applicazione clinica con un ampliamento del bacino d’utenza.
Il Modello Clinico che oggi conosciamo come “Somatologico” o di Psicosomatica Integrata si sviluppa nei primi anni ’80 dal lavoro sul campo di un gruppo di ricercatori, provenienti da diversi ambiti della cura (Psicoanalisi, Psicoterapia, Psicologia Sociale e numerose Medicine Naturali quali ad esempio la Naturopatia, la Kinesiologia, l’Osteopatia e altre Tecniche di manipolazione dolce).
Dalle difficoltà la forza per imparare nuove strade
L’esperienza acquisita attraverso traguardi “di confine” fra mente e corpo deriva dagli ottimi riscontri nel lavoro con quelle forme di malessere che risultavano “resistenti” alla cura psicologica classica, unicamente di parola (Talking Cure) e di difficile inquadramento nel modello medico.
Sempre più spesso i pazienti lamentano disturbi complessi, poco riconosciuti dalle analisi mediche strumentali o talmente diffusi da assumere la connotazione di “sindromi”.
Piero Porcelli
Alla persona portatrice di questi “sintomi poco conosciuti” non restava altro che iniziare una lunga trafila, che porta ad incontrare diverse figure terapeutiche, tutte singolarmente molto esperte di ogni specifica area di competenza (chi intestino, chi ansia, chi schiena…) e al contempo poco interessate ad occuparsi delle interazioni fra i diversi problemi collaterali di cui la persona soffre, e paradossalmente, anche al rapporto fra questi e la persona stessa!
Da una riflessione epistemologica trasversale ai diversi modelli della cura e sui diversi approcci, ma soprattutto dal lavoro clinico trentennale con numerosi pazienti, l’équipe clinica dell’Istituto di Psicosomatica Integrata, guidata dal Direttore Scientifico Riccardo Marco Scognamiglio, a cui si deve l’impostazione teorica del Modello Somatologico, si occupa di come la persona ha sviluppato il suo disagio e quali svantaggi concreti arreca la sua sofferenza nella sua economia quotidiana, nel suo delicato sistema di relazioni e nella sua storia soggettiva.
Allargando l’osservazione e dando tempo e strumenti ad un ascolto accurato è possibile far luce su un’organizzazione più ampia che riguarda da vicino il rapporto fra l’individuo e la sua vita. Ciò consente, partendo da un quadro caotico di sintomi apparentemente poco collegati tra loro, di intraprendere una logica coerente e percorsi individualizzati e seguiti su tutti gli aspetti del benessere fisico e mentale.
La stretta cooperazione, in alcuni casi, di diversi punti di prospettiva (Medicina, Psicologia, Osteopatia, Naturopatia) permette un lavoro clinico Integrato, che ha sempre in mente la totalità della persona. Ciò permette all’équipe clinica una riflessione costante sulla visione d’insieme dello stato di ogni paziente, rinnovando la prospettiva di andare in una direzione comune.